A volte i bambini manifestano i loro bisogni più profondi sotto forma di disagi e di sintomi, fisici o comportamentali: dalle condotte alterate del sonno, dell’alimentazione e del controllo sfinterico, ai disturbi psicosomatici, o alle difficoltà relazionali e comportamentali.

In questi casi il sostegno terapeutico è un viaggio per crescere, non solo del bambino, ma anche dell’intero biosistema familiare.

L’essenza del processo di aiuto è sempre quella di accogliere e dare significato al linguaggio emozionale del corpo del bambino per entrare in contatto con lui e aiutarlo a sviluppare risorse e competenze più funzionali ma anche aiutare i genitori  a mettere in forma una modalità di contatto, interazione e di comunicazione più empatica e responsiva, sintonizzata con il processo in evoluzione nel bambino.

Quando i disagi del bambino sono l’espressione di crisi che avvengono dopo la nascita e fino ai tre/quattro anni di età sono ben indicati degli incontri di Pronto Soccorso Emozionale di Eva Reich.

Per i bambini più grandicelli gli strumenti offerti nella relazione sono il contatto, il massaggio e il tocco bioenergetico dolce, la costruzione fantastica e l’immaginazione, il disegno e il gioco, proprio perché le modalità di comunicazione non sono soltanto quelle sul piano verbale ma, soprattutto se il bambino è piccolo o ha a che fare con contenuti angoscianti o disturbanti che non riesce a verbalizzare, il linguaggio non verbale è il canale espressivo.